Drammatico ambient ispirato al Frankestein di Mary Shelley
Al 'play' di "Frank" cala la notte, in qualsiasi momento della giornata voi siate.
Il primo brano, "Elettricità", è come una tapparella che si abbassa lentamente, un rito iniziativo, il battesimo dei Nova sui prati notturni per noi - non a caso posizionato in apertura. Si procede al passo scandito dal glockenspiel di "Code" per arrivare a quello ciondolante del brano protagonista, "Victor", il dottor Victor. Doctor Who? Victor, Victor Frankestein.
L'intero concept album è infatti liberamente ispirato all'immortale opera di Mary Shelley, di cui ne evoca il redivivo personaggio e la sua inquietante storia, mostruosamente affascinante.
La tensione si alza con l'avanzare dei brani che si fanno più veloci, più isterici, più ansiosi di quanto non lo fosse l'incipit; batterie e chitarre si elevano dal tenue dell'atmosfera dark ambient per emergere in tutta la loro forza comunicativa. La partecipazione è totale: visiva, uditiva, persino il battito cardiaco accelera con l'acuirsi dell'intensità che si conclude esplodendo nello stridere di chitarre della finale Gliese 436b.
I Nova sui prati notturni scrivono l'opera che forse più li rappresenta nella loro prestanza ideale e musicale, che si erge all'interno di una misteriosa foresta di suoni e simboli, dove un unico sentiero è illuminato dalle voci e dai rumori che trascinano l'ascolto fin nel profondissimo.
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La recensione Frank di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-04-28 00:00:00
COMMENTI (1)
Grazie Silvia per l'ottima recensione. In poche righe hai colto tutto il nostro lavoro. Gianfranco. Nova sui prati notturni