Power trio rock in inglese (con in più una voce femminile)
Picchiano gli strumenti, picchiano anche le voci, maschile e femminile. Chitarra, basso e batteria, un po' di megafono sul cantato qua e là. Questo gruppo del Lazio è diventato un power trio dopo che la voce femminile ha lasciato. “Disarmer” e “40 Days” (presente anche in versione acustica) sono le due canzoni manifesto dell'album: da un lato esprimono in pieno il sound rock della band dall'altra trattano gli aspetti più disarmanti dell'amore, la prima, o quelli più romantici, la seconda. I testi, rigorosamente in inglese, sono perlopiù intimisti (“Need2”) e incentrati sui rapporti interpersonali.
La produzione è buona e le tracce scorrono con una certa carica ed elettricità, con piacevoli “pause” nell'interludio strumentale di “Pluto” e nella ballatona “Good times again”. La voce femminile è abbastanza caratterizzante, seppure presente soprattutto nei ritornelli e nei cori: si può dire sia un'importante particolarità del disco e nei pezzi “Let you go” e “Born to escape” ci sono interessanti botta e risposta tra i due cantanti. Si tratta ora di vedere quali novità proporranno i Revolution Is Me con i prossimi lavori, senza di lei.
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La recensione Revolution Is Me di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-01-22 00:00:00
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