Marco Chinellato Trust Your Feelings 2014 - Pop rock

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Polistrumentista che sperimenta con il rock, la psichedelia e l'elettronica. Pessima la pronuncia inglese

Un disco che pare un dipinto, dove il rock che si mescola all'elettronica, alla fusion e al soul. “Trust your feelings” è il nuovo disco di Marco Chinellato, polistrumentista veneto che raccoglie le sue radici rock classiche, e si cimenta nell’arduo compito di reinventarle in una chiave nuova, riuscendo peraltro, a creare un buon prodotto non solo dal punto di vista tecnico, ma anche dal lato dell’impatto emotivo.

Musicalmente vario: si spazia infatti da ballate come “My life, my dream” brano denso, in cui risaltano i cori polifonici che accompagnano i flussi acidi delle chitarre, a tracce più sperimentali e distorte, come “War”, che impatta più decisa, specie nella parte del ritornello, riconducendoci a linee prettamente pop. La chiave di volta di tutto l’album è sicuramente la chitarra, che in particolare in “Feeling”, che a tratti mi ricorda un certo Mark Knopfler, e “Sunlight dancing” tocca picchi di intensità psichedelica davvero interessanti. Degna di nota è anche la traccia di chiusura dell’album, “Whit my hands”, in cui Chinellato si cimenta in un andatura blues sporcata ancora una volta dall’elettronica delle chitarre che danno colore al tutto. La cantata risulta semplice, ma si presenta bene per tutto il lotto, riuscendo a tener testa al lavoro strumentale.

Certo non mancano i difetti, la pronuncia inglese lascia a desiderare, la registrazione potrebbe essere migliore, così come l'imprinting personale conferito ad ogni pezzo. Spesso siano nei ranghi dell'esercizio di stile. Riesce a ricreare delle belle atmosfere ed offrire una tavolozza di colori piuttosto variegata. Vedremo cosa ci proporrà in futuro.

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La recensione Trust Your Feelings di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-08-29 00:00:00

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