Assolutamente inspiegabile il tragitto surreale che ha portate la custodia di Scraps At Midnight di Mark Lanegan a contenere Conversazioni, la nervosa creatura concepita dagli Arturo che da tempo aspettava qualche parola.
Dimostrata la serietà professionale e l'ordine scrupoloso con cui archivio e custodisco il materiale inviato in redazione, direi che vale la pena mettere subito un'etichetta ben visibile: "questo è hardcore". Probabilmente molti avranno gia sbuffato, ma io insisto e sostengo che non solo è hardcore ma è anche suonato esattamente come si deve. Chi si aspetta solo una dimostrazione di brutalità rimarrà deluso, gli Arturo hanno ambizioni artistiche che sfociano in un approccio poetico, per quanto abrasivo e primordiale.
I musicisti torinesi, attivi ormai da quasi dieci anni, modulano un impeto strumentale epilettico, catapultandosi in composizioni brevi che guardano agli albori dell'hardcore, tra Chicago e Midwest, senza tralasciare fughe verso certe modernizzazioni anni novanta.
Devastati paesaggi in miniatura che scorrono ad un ritmo folle, guidati da un flusso che condensa rabbia generazionale e umore fatalista. Tra fendenti distorsioni e riff impetuosi, batteria violentata in marce insostenibili e qualche fugace incursione di gingilli elettronici, i brani degli Arturo incalzano senza scampo.
Fiato risucchiato in gola da una velocità d'esecuzione che comprime le composizioni in spazi temporali che solo in rari casi sfiorano il limite superiore dei due minuti, per un totale di circa ventotto sparpagliati su diciotto brani.
Il rumoroso tessuto strumentale è cadenzato da una vocalità nevrotica, che non lascia passare inosservata la capacità di comporre testi che trasudano una poetica disperata, sorreggendosi su un'ispirazione che farebbe invidia ad un cantautore talentuoso.
L'ascolto ripetuto a intervalli diluiti nel tempo, mi convince che Conversazioni è un lavoro che lascia pochi dubbi sul valore assoluto di questa formazione, pur considerando la scarsa accessibilità di una musica estranea ai circoli modaioli e destinata quindi ad indomiti appassionati del genere.
A questo punto, la domanda finale è: per caso avete visto dove ho messo il CD di Mark Lanegan?
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