Amanti del country folk, con le radici in Italia e il cuore in America.
“E ai pazzi dettero la forza di scrivere canzoni giustificando le visioni di una puttana società”. Ad ascoltarli, gli Amanti non sembrerebbero pazzi, non nel senso del pazzo artista visionario, almeno. Sembrano più dei vecchi amici con la casa fuori città in cui ogni occasione è buona per riunirsi e passare la giornata fra un barbecue e una schitarrata. Si respira tanta aria di campagna in queste canzoni, la sconfinata campagna americana, più che altro: sembra di vederli, a loro perfetto agio in camicia, bretelle, cappello e salopette, a intonare cori da festa del raccolto brandendo whisky artigianale e chitarre prese al mercatino dell'usato, mentre sotto il palco si balla e si tracannano pinte di birra.
I profondi Stati Uniti però non sono l'unico riferimento geoculturale di questi country boys, saldamente radicati anche nel folk e nel pop di casa nostra: un'appartenenza manifestata in particolare nel modo (non solo per la scelta della lingua) di cantare, che è decisamente italiano – e spesso, pecca principale dell'album, non in senso positivo: certi momenti troppo carichi e innaturali appesantiscono un po' un insieme che altrimenti è di una leggerezza deliziosa, davvero da festa, anche se con quel plus di spessore dato dai testi scritti bene e con la giusta dose di tormento.
“E quando capirò, forse capirò se non son santo né un eroe, qual è il mio posto a questo mondo e se ce l'avrò mai”. Non sono né santi né eroi, sono solo Amanti e un posticino in questo piccolo mondo musicale se lo stanno cercando percorrendo con cuore e convinzione le strade (sterrate) giuste.
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La recensione Strade e santi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-07-29 00:00:00
COMMENTI (1)
Mi aspettavo di più.