Esordio discografico di tutto rispetto, “La prima cosa” è veramente un disco di musica ‘alternativa’ che si posiziona ben al di sopra della media sia sul piano musicale che delle liriche, oltre che per cura esecutiva e compositiva. I Nostri si definiscono una band ‘brutal-pop’, ma dietro a questa strana definizione c’è un equilibrato mix di ritmi balcanici, psycho-billy e melodie... pop (appunto!).
Dieci brani di un’intensità rara, ognuno con la propria ‘personalità’, eppure disco straordinariamente omogeneo. Trait-d’union dell'opera è la qualità dei testi, che esprimono la personale visione del mondo della formazione; sempre curati e mai banali, si caratterizzano non solo per quel senso d’ironia che contraddistingue gli artisti che hanno la saggezza di non prendersi troppo sul serio, ma raccontano di paure e amori falliti come anche di illusioni, visioni, demoni e dei.
L’ascolto è reso gradevole dai particolari arrangiamenti, a metà strada tra l’insolito e il familiare, tanto da rendere quest’opera un prodotto di indiscutibile fascino. Da segnalare, nello specifico, gli intrecci delle chitarre di Max Carinelli (co-produttore artistico dell’opera) e Carlo Sirello, artefici di melodie sgangherate e accompagnamenti che ricordano le atmosfere ‘etiliche’ di Vinicio Capossela.
Per un assaggio della loro musica, è possibile ascoltare sul sito della band - vincitore, tra l’altro, del concorso web di Rockit - alcuni brani tratti da “La prima cosa”.
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La recensione La prima cosa di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-07-01 00:00:00
COMMENTI (1)
questi ragazzi erano (anzi, saranno sempre) una forza della natura