Peggio dei cantanti da matrimoni. Un disco veramente brutto
Con tutta la buona volontà non riesco ad appassionarmi ad un personaggio come Vincenzo De Maria. Anche se ha 27 anni ma racconta e dice cose come se ne avesse 50, anche se per descriverti un disco basato sull'idea di tornare indietro ti scrive un pippone di quelli che sembrano pure genuini, che fa copertine che manco le peggio orchestre liscio. In più la bio dice che scopre il suo talento nella musica quando, nel 2006, si trasferisce a Milano per prestare il servizio militare nel terzo reggimento Bersaglieri (benché, secondo Wikipedia, le chiamate di leva siano state interrotte nel 2005) sembra la trama di un musicarello con Celentano.
Vincenzo De Maria potrebbe essere descritto come un romantico con la testa perennemente tra le nuvole, un naif vero, lontano dal tempo presente che stiamo vivendo tutti. Di fatto questo disco ha uno spessore artistico che lambisce quello del cantante da matrimoni. E il disco inizia con "Ma però" su quei quattro accordi che, a memoria, potrebbero essere gli stessi di "Were is the love" dei Black Eyed Peas, "Life" di Des'ree, "Bella" di Jovanotti, l'elenco potrebbe diventare lungo. Insomma, sono canzoni banali, che suonano scontate già dalla prima nota. In più raccontano storie ed emozioni a dir poco piatte (questa volta ambientate sul mare) su produzioni altrettanto elementari che potresti scambiare per basi midi. E anche il mambo "Arkavakata", in assoluto la più prodotta del disco, deve sopportare diverse cadute di stile (i cori, quei priiiah con fare cubano, o anche semplicemente il testo che sfiora il nonsense) che riportano il brano a quel sapore amatoriale che, purtroppo, conosci bene dopo aver frequentato a dovere la discografia di De Maria.
Mi spiace essere diretto, ma Vincenzo De Maria non ha il talento da songwriter, né la voce, il carisma o anche solo banalmente un timbro particolare per fare l'interprete (se volete avventuratevi nel suo disco di cover). "Ma però" è un disco veramente brutto.
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La recensione MA PERO' di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-07-14 00:00:00
COMMENTI (8)
Il critico musicale John Mendelsohn disse di Robert Plant dei Led Zeppelin: "E’ frivolo quanto Rod Stewart ma non è interessante nemmeno la metà di Rod e il suo chitarrista è incapace di produrre e compositore di canzoni fiacche e scarsamente fantasiose".
Il critico musicale Stephen Davis dice di Berlin, il disco di Lou Reed: "Mi sento personalmente offeso a dover ascoltare Berlin. E' un disastro che induce l’ascoltatore in uno stato di confusione e paranoia, schizofrenia, degrado e fa venire voglia di drogarsi, compiere violenze e suicidarsi".
In casa nostra le cose non vanno certo meglio.
Nantas Salvalaggio negli anni 80 aveva criticato ferocemente sulle pagine del settimanale Oggi le canzoni del primo Vasco Rossi e la canzone "Vita spericolata" era stata bocciata dalla critica bacchettona del festival di Sanremo del 1983.
Non c'è niente da fare, i critici sono esseri umani con i loro gusti e le loro preferenze, ci azzeccano e si sbagliano e a volte si permettono di giudicare i 4 accordi di una canzone senza tener conto che la discografia mondiale è fatta di evergreen basati sul giro di Do o su quattro accordi in croce come molte delle canzoni di Battisti che anche un mediocre ma appassionato chitarrista può permettersi suonare e cantare con gli amici.
Vincenzo De Maria non sarà il nuovo Battisti o Vasco o Plant o Lou Reed ma in un panorama di musica tutta elettronica e senza anima secondo il mio parere ci può stare tranquillamente e vi posso garantire che al termine dell'ascolto delle 7 canzoni di "Ma Però" non ho tolto il CD dall'autoradio ma l'ho riascoltato.
Quanno c'è vo c'è vo
Adriano hai colto fra le righe quello che volevo dire. Alcuni anni fa il Pippo nazionale disse che un odierno cantante non avrebbe mai sfondato e che non avrebbe mai fatto niente di buono. Ebbene, non è andata come diceva il Pippo nazionale. Sicuramente Vincenzo non sarà quel noto cantante ma il recensore non è nemmeno Pippo Baudo.
Posso dire la mia? La recensione sarà pure forte ma penso sia fatta da professionisti del settore che ne ascoltano e vedono tanti, lo si intuisce da come parlano pure tecnicamente, se ci sono lacune io lo attribuirei al fatto che Vincenzo non viene da una lunga esperienza musicale, e da ammirare in tutto e per tutto che avrà pure testi nostalgici o vecchi, però sono sue idee, segue semplicemente il suo percorso artistico, gli arrangiamenti certo lasciano probabilmente a desiderare, ma signori miei chi naviga in questo settore sa che se hai soldi dai il tuo prodotto a gente professionista che ne fa dei bei lavori oppure ti accontenti dell'arrangiatore di turno, provate ad immaginare i brani interpretati da Big della canzone italiana con arrangiamenti professionali, cambierebbe il tutto no?, In ogni caso ammiro e stimo Vincenzo perchè ci mette di suo e secondo le sue possibilità e conoscenze, viene ed è cresciuto in un ambiente dove le risorse artistiche sono ZERO, ragion per cui il lavoro è da premiare, anche perchè cantanti famosi oggi che sono alla ribalta e falsi artisti lanciati da Talk show ecc ecc sono vuoti i testi gli vengono scritti, Bravo Vincenzo almeno sono tuoi e a conferma di tutto ciò se cliccate su band guardate un po che basso numero ne ha la Calabria e vi siete dati una risposta, semmai sarei curioso di sapere perchè il critico pare avercela con i cantanti da matrimonio, probabilmente nella sua carriera ha ascoltato solo il peggio oppure ragzzetti, ma gente brava in giro cè ne a dire basta fatevelo dire, poi chi viene dal Piano Bar intendo quello vero, il Pianista Cantante che si è fatto la gavetta, senza processori vocali basi midi, computer, ecc ecc in linea di massima è bravo. in ogni caso AUGURI Vincenzo e un saluto a tutti
è...
in effetti bruttino...
Io ho ascoltato più volte il disco "MA PERÒ" e mi è davvero piaciuto, la recensione secondo me è troppo forte e inopportuna. Per curiosità ho ascoltato gli altri dischi citati in questa sede ed ho notato tra i primi lavori e questo una vera e propria crescita oltre ad un nuovo stile, che preferisco rispetto a quello precedente. È un disco per l'estate frizzante e divertente. La copertina tra le altre cose la trovo molto originale e simpatica. Pertanto mi auspico di ascoltare al più presto un nuovo disco di SVINZ bello come questo!
Non le piace Vincenzo De Maria? Non ce ne frega un cazzo noi continuiamo ad ascoltarlo. Un critico che si rispetti prima di scrivere una recensione si documenta. Bene ha fatto a scivere che la leva non si fa dal 2006, in quanto critico dovrebbe sapere che da quella data il servizio militare si fa solo da volontario e tramite concorso, da quanto ha scritto si capisce che chi vive su una nuvola lontano dal tempo presente è lei. Personalmente trovo la sua recensione banale e offensiva sia nei confronti dei cantanti "da matrimonio" che nei confronti delle orchestre di liscio nonché di Vincenzo De Maria di Celentano e degli altri artisti da Lei citati.