Klare Rimedi per la disco 2014 2014 - Stoner, Rock, Dance

Rimedi per la disco 2014 precedente precedente

Mischiare stoner rock e dance si può. Poi che esca bene è un altro discorso

Leggi stoner dance e ti sembra una boutade. In realtà è corretto: sia per la scelta di lasciare il basso distorto e saturo immerso nell'elettronica, sia perché sembra esserci la voglia di brani dritti, tipo treno in corsa, tipo lo stoner appunto. Il progetto però non sempre riesce ad aderire radicalmente a questo manifesto, a volte si sconfina nel metal più barocco ("Ancora vivo") e non mancano derive pop-rock ("Mr. Roger", vagamente Ministri). Vi state chiedendo se, asciugando i fronzoli e smettendola di giocare con le definizioni, fanno robe alla Subsonica? In realtà tolto un brano ("Rimedi per la disco", l'unica veramente discolabirintica) traspare una ricerca onesta di un proprio mood, personale e strano abbastanza da star lontano dagli accostamenti facili, e impacchettano così un gruppo rock con gusto elettronico.

Apprezzo lo sforzo ma mancano ancora le canzoni: di tutto il disco quella che ha più il potenziale per rimanere in testa è "Mr. Roger", le altre difficilmente le ricordi dopo più di un ascolto. Inoltre si posizionano in una terra di mezzo molto pericolosa: rinunciano alla forma-canzone classica ma non abbracciano nemmeno una struttura da brano dance, lungo, ipnotico e che ti porta a ballare. La voce poi è particolare, gioca con un linguaggio anche abbastanza ricercato e anni 90, su dei falsetti che mi ricordano gli ultimi Marlene Kuntz. Cercano, quindi, di avere un proprio marchio di fabbrica ma il risultato non riesce ancora a distanziarsi da uno strano Frankenstein a cui non sei capace di dare un volto. Può darsi che il giudizio dal vivo si ribalti, la band sa suonare - i 12 anni di esperienza si sentono tutti - ma non posso dire che questo sia un bel disco.

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La recensione Rimedi per la disco 2014 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-07-22 00:00:00

COMMENTI (1)

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  • Ariari75 10 anni fa Rispondi

    Sono contenta di aver conosciuto i Klare molto prima di imbattermi in questa recensione confusa e impiastricciata. Trovo decisamente superficiale fare critiche paragonando gruppi emergenti o comunque meno famosi ad altri di fama accertata: Ministri, Subsonica, Marlene Kuntz... E se fossero semplicemente i Klare? Lasciamo alle band emergenti il diritto di una loro autenticità che assorbe e rielabora le influenze di gruppi contemporanei! Il lavoro che c'è dietro alle produzioni "locali" è infinito, difficile e faticoso. In questo sito fate recensioni che cadono come una mannaia, dispensate sgarbatamente e affrettatamente giudizi. Anche voi imparate dai grandi: esprimete la vostra opinione - più che legittima - ma trovate il modo di restare professionali.
    L'ultimo lavoro della band grossetana trascina, travolge, non annoia mai, grazie anche ad una grande accuratezza nei testi che non risultano mai banali. Invito ad ascoltare "L'Equilibrio", "La musica è cambiata", "Un passo più avanti", diversissime tra loro eppure piene ed emozionanti, ognuna a suo modo. Il metal più barocco si può percepire (mah!) solo nei primi 10 secondi del brano "Ancora Vivo": forse il recensore avrebbe fatto meglio a dedicare più tempo all'ascolto. Non faccio musica, non sono un'esperta di musica, non sono una che ha bisogno di bizzarri e confusionari virtuosismi linguistici per esprimere critiche: sono una che la musica la ascolta, la compra e soprattutto la SENTE. "Rimedi per la Disco" si ricorda eccome, non solo nella testa, ma anche nelle emozioni.