Antonio è un ragazzo di 20 anni che fa un rock scarno e sporco. Fa tutto da solo e, a naso, direi che la batteria è direttamente quella del programma utilizzato per registrarsi. Per le influenze siamo in zona primi anni 70, Rolling Stones e compagni, anche se la qualità sonora - come si impastano le distorsioni e soprattutto quest'attitudine un po' punk del buttarsi sulla chitarra con pochi accordi - ricorda più un esperimento protogrunge. Il più delle volte c'è proprio un problema ad andare a tempo ("Radici il caso" più eclatante) e i testi non sono certo di quelli scritti bene. Non c'è molto da salvare, se non una certa pazzia di fondo (guardatevi il suo primo videoclip ufficiale, così lo chiama lui, e capite da soli) che fa intuire come questa musica nasca da idee non proprio lineari, e solitamente da una testa storta possono nascere cose interessanti. Non è questo il caso, è chiaro, "Nessuno" è un demaccio di quelli che avrei preferito evitare di ascoltare. Vedremo che ci proporrà in futuro. Che continui pure a provarci.
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