Trio Jazz/rock. Crimsoniani, mingusiani, audaci e maledettamente bravi.
I Nobu Trio vengono da Milano e pubblicano per la label bolognese Areasonica Records. Fanno jazz a modo loro, e se non basta fanno rock. Fanno l'uno e l'altro miscelando bene gli ingredienti e preparando il loro album d'esordio che va bene sia agli appassionati di jazz che per i rockettari: il classico trio (chitarra, basso, e batteria) di jazzisti che amano i favolosi anni '70, King Crimson in primis. "Mystic Flow" suona a tutti gli effetti rock/prog/jazz; un lavoro certosino, di ricerca, che sembra partire da li, dai suoni e dai chitarrismi di Robert Fripp, dalle viscere epocali di quella favolosa band di incredibili musicisti. "Mystic Vision of the Underworld" si barcamena tra i frippismi dell'ottimo chitarrista Alessio Guazzini e lo sperimentalismo d'insieme degli altri due elementi, Andrea Pregnolato ai bassi e Alessio Brezza alla batteria. Si arriva al jazz minimale e cervellotico di "Crazy Drunk", o al furore sperimentale di "Mr 6", il pezzo più brioso e rock dell'album, quello crimsoniano per antonomasia; o all'omaggio, degnissimo, al gigante Mingus e al suo "Moanin", qui trasformata in una fusion elettrificata dal sapore decisamente retrò, la traccia più elegante dell'album.
Sono bravi questi Nobu Trio, e "Mystic Flow" è un buon lavoro per essere un esordio anche se qualche traccia risulta incomprensibile: "Garden of Peace", ad esempio, esplora paradigmi che non portano a nulla, ermetismi e velature sonore che hanno poco a che fare con il resto dell'album, forse è una scelta di rottura, un spora inserita a forza, diciamo che lascia perplessi. Aspettiamo il prossimo album.
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La recensione Mystic Flow di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-09-12 00:00:00
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