Un buon disco pop rock. Un po' troppo mieloso ma che non merita una stroncatura
Molte delle band che mi tocca recensire scelgono immaginari vecchi, vivono ancora in altre epoche, o più semplicemente sono poco personali. In più anche tutto il resto - dalle singole capacità tecniche dei musicisti fino alla qualità della produzione e della registrazione - rasenta un livello poco più che amatoriale. A quel punto è lecito stroncarli senza remore. Con "Solo dei dipinti", invece, abbiamo tra le mani una band davvero valida ma sono le canzoni a lasciare perplessi. Il giudizio diventa più difficile.
I Natura sono una band leccese con più di un requisito in regola: sanno suonare, sanno scrivere oltre la forma base strofa-ritornello-strofa, con parti articolate, tanti dettagli e, sopratutto, con una produzione fatta come si deve e con gli strumenti aggiunti nei punti giusti. C'è un'idea di fondo che diresti completa. Non aspettatevi un disco potente e registrato in maniera certosina ma almeno non suona male e presenta una band che sa cosa sta facendo. Stiamo parlando di un disco sostanzialmente rock, piuttosto aggressivo e il più delle volte tendente al metal ma che spesso aggiunge anche piccole partiture di fiati ed archi, e sono un po' la ciliegina finale.
Mancano sostanzialmente due cose: dei testi intelligenti, o quanto meno che non suonino così banali e scontati, che non facciano ricondurre subito tutto ai Modà. C'è il rischio di scadere in un rock-pop che sa tanto di melodramma e poco di rock'n'roll, ed è un peccato. E manca un briciolo di personalità e creatività in più. Si richiederebbe, quindi, un po' di lavoro extra ma, viste le capacità del gruppo, non mi sembra un ostacolo insormontabile. Quello dei Natura non è un brutto disco, si vede l'impegno e una voglia di andare oltre alla media. Certo c'è da lavorare. Sono curioso di ascoltare i prossimi.
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La recensione Solo dei dipinti di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-07-31 00:00:00
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