Penso che gran parte di coloro che stanno leggendo questa recensione considerino disgustoso e alienante il sadico fetore della carne putrefatta. La rimanente percentuale di quelli che invece amano torturarsi le narici - nonché le orecchie - è invitata a contattare questo duo di malviventi e farsi inviare il loro cd per ascoltare uno delle migliori prove di grind-core che mi sia capitato di sentire da diverso tempo. Detto di un genere nel quale è diventato estremamente difficile essere, non dico originali, ma anche solo più estremi dei propri predecessori, questo è quasi un avvenimento.
“Perverse with the dead” è un lavoro che sfiora appena l’elettronica buttandosi a testa bassa in folate di riff marcescenti lanciati a tutta velocità in parossistiche sfuriate di batteria. Rivive la tradizione incompromissoria dei primi Carcass, ma il gruppo a cui più si riallacciano i nostri sono probabilmente i Mortician, dei quali ripercorrono il metodo di alternare ai brani musicali citazioni di film di serie Z. Rispetto ai Mortician, però, la voce del fantomatico Dr. Morbus - sempre che si possa ancora chiamare ‘voce’ - scende un altro scalino nella scala della depravazione, arrivando a timbriche tanto basse che viene da chiedersi quanto manchi al limite degli ultrasuoni.
E così basta chiudere gli occhi per essere catapultati all’interno di un truculento splatter movie inseguiti da maniaci con una motosega in mano o semplicemente apostrofati da psicopatici qualunque. A rimanere impresso più di tutti è il dialogo campionato all’inizio del cd e soprattutto la domanda: “Voi schiavi della vostra assurda realtà, siete sicuri di essere così lontani dall’orrore?” Alla fine dell’ascolto non ne sono più così sicuro.
---
La recensione Perverse with the dead di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-07-08 00:00:00
COMMENTI