Diogenes Fake Mirrors 2014 - Hip-Hop, Elettronica, Ritmi

Fake Mirrors precedente precedente

Bel progetto elettronico che mette insieme gli anni 80 e Four Tet

Sembra che i Diogenes prendano a piene mani dall'ultimissimo Four Tet, quello che decide di ridurre all'osso le strutture e mirare ad un suono più crudo, materico, ed essenziale. Ci aggiungono la loro cifra stilistica personale, che significa disegnare bassi arpeggiati in stile Moroder e synth di conseguenza. Quando le due cose si incontrano il risultato è stupefacente. Accade tre volte: "Monkey Angel" è una voce soul che si lamenta su un ritmo piuttosto quadrato, quasi ragga. "Private Hell" gioca più con le distorsioni, ricorda l'ultimo Ben Frost, per poi lanciarsi nel vuoto di un basso che pulsa ritmicamente e ricomincia a costruire, man mano, l'intero pezzo da capo. Il brano più riuscito in assoluto é "Colmenares": una lenta successione di voci campionate dal vago ricordo house che man mano crescono sul beat leggermente irregolare, passa da più ambienti suonando calda, pur essendo basata su tutt'altro, e termina con il marchio di fabbrica, il solito synth bass anni 80. Quest'ultima, a mio avviso, rappresenta bene l'idea di costruire un proprio suono - inteso come somma di tanti elementi insieme - personale e compiuto.

C'è qualche traccia fuori fuoco, e in alcuni episodi l'ascolto è un po' troppo viziato da esperimenti alla Burial ("Feather Perfection" "The Dark Side Of The Whole") ma pazienza, sarebbe stato chiedere troppo. Diogenes è un progetto davvero interessante, spero di ascoltare altro materiale. Complimenti.

---
La recensione Fake Mirrors di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-07-18 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia