Dopo lo split su K.O.B./Mad Butcher con i tedeschi Ex-Maquina, i sei ragazzi di Novara, dediti ad un accelerato e strigliato ska punk dalla sicura presa, si cimentano sulla lunga distanza. La sezione fiati composta da sax e tromba, è un segno distintivo fondamentale per le sorti della proposta musicale dei Giorno di Paga, ma anche corollario melodioso quando la band rallenta e diventa riflessiva e toccante (“Ombre”) prima di tornare a pistare in pieno stile ska-core. Buone anche le liriche che affrontano temi della quotidianità e ottimo anche l’artwork che denota professionalità e cura, a far il paio dunque con una dozzina di tracce (per chi ama i Meganoidi troverà qui pane per i suoi denti) dove spicca l’uso dell’arrangiamento della celebre “Miserlow”, incastonato nella strumentale “Zed”, oppure nelle velata tristezza di “Sipario”. C’è voglia ed intelligenza, voglia di uscire fuori da canoni scontati e precostruiti, pericolo sempre in agguato per chi ha scelto un genere che offre in verità poche strade votate all’originalità. Ma i Giorno di Paga riescono nell’intento, denotando una forte personalità che potrà distinguerli dall’inflazione ska-punk che ha colpito la penisola negli ultimi anni.
Un album sicuramente buono, aspettando qualche limatura in fase di produzione e qualche ‘taglio’ anti-prolissità che non guasterebbe. Nel frattempo, la speranza è che sia un giorno di paga per tutti!
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La recensione Ombre di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-07-11 00:00:00
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