I Nasty Farmers entrano subito a gamba tesa, con un rock di chitarre secche che vi distoglierà dalla routine
"Al cuore Ramon. Se vuoi uccidere un uomo devi colpirlo al cuore".
Tranquilli, non ci siamo ancora bevuti niente e non siamo davanti a un film western, ma il disco omonimo dei Nasty Farmers entra subito a gamba tesa dal primo brano, "Go to plow", che ha una verve vagamente Guns n' Roses senza suonare troppo vecchia, con dei cambi e delle trovate inaspettate che sorprendono piacevolmente.
Una delle cose migliori di questo disco sono gli attacchi a base di chitarre secche, ovvero la cosa che un buon medico vi consiglierebbe se siete malati di troppa routine: i ragazzi vi prendono e vi scuotono in maniera assolutamente professionale, e la produzione del cantante Matteo Coletti infatti è davvero buona.
Tutto registrato con strumentazione vintage, in analogico e senza (quasi) post produzione: un disco nudo e crudo che di certo non ha un sound innovativo ma è ben fatto e curato nei dettagli.
Le prime tracce del disco sono travolgenti e divertenti come "Cougar", nella quale si sentono delle influenze stoner che si ritroveranno poi in tutto il disco. Altro pregio è il gioco delle doppie voci, molto belle in "Grilled squid". C'è anche spazio per riprendere respiro o pomiciare in collina con ballad acustiche come "Walk on by".
Sì, lo zio Josh Homme deve essere ben voluto dalla band. Inevitabile dire dunque che i Nasty Farmers, tra i tanti italiani che "suonano meglio in inglese" hanno un che di americano, sia negli accenti che nella musica.
Un po' discordante invece "Timetwister", con la partecipazione di una voce soul/blues: dopo le prime interessanti tracce sembra di ritrovarsi di colpo seduti in un pub pieno di capelloni, con Micheal J. Fox seduto di fianco. Da qui in poi inizia la parte del disco più intimista, con l'affascinante "The dark passenger", una chicca scura e d'atmosfera.
Il lavoro si chiude con delicatezza e qualche tocco di piano elettrico nell'ultima acustica "On my own". Una band da tenere sott'occhio e probabilmente da vedere dal vivo.
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La recensione Nasty Farmers di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-09-10 00:00:00
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