“Fin dai tempi di “Metamorfosi” ad ogni concerto c’era sempre più di qualcuno, a cui brillavano gli occhi, che incontrandoci in un camerino qualsiasi se ne usciva con frasi tipo: ‘Cosa aspettate a registrare un live?’”. “Prima o poi lo faremo, ci dicevamo, e sarà una gioia, forse non solo per noi”. (Giulio “Estremo” Casale dalle note di presentazione del disco, ndr).
La scintilla è scoccata durante il tour promozionale di “Tunnel supermarket”, e le bobine registrate nel corso delle serate sono uscite dalle presse sotto forma di un doppio cd intitolato “A conficcarsi in carne d’amore”. Il disco si compone quindi di 31 affascinanti diapositive che trasudano passione ed emotività, proiettando i contorni di una realtà cruda ed efferata.
I fotogrammi scorrono lenti, puntellando con suoni elettrici ed abrasivi il decennale cammino degli Estra: un sentiero irto e scosceso coperto da foglie secche, percosso da folate di vento e illuminato dalla sofferta liricità dei testi usciti dalla penna di Giulio Casale. Il live act è un’autentica cavalcata sonora che si apre con il ritmo scoppiettante di “Minimo” e si chiude tra le trame acri e trasognate di “Sick'n'tired”, passando attraverso brani di rara ed intensa bellezza come “Miele”, “Nordest cowboy”, “L’uomo coi tagli” (“Ecco, il solito orizzonte di nessun giorno”), “Vieni” e “Hannabel”.
I suoni intensi e trascinanti che si librano dai solchi sono la lucida dimostrazione del talento degli Estra, una band che ha nella dimensione live il suo cavallo di battaglia e che durante i concerti scopre il filo rosso che lega canzoni apparentemente incompatibili (emblematico il passaggio da “Nessuno” a “Signor Jones”).
A suggello dello splendido mosaico composto dai brani dal vivo, il doppio si compone di altri tre fulgidi tasselli: gli inediti “Gioianoia” (“Un misto di riferimenti incrociati: Pixies e primi R.E.M. su tutti”), “L’angelo non previsto” (“Un pezzo largo, denso, la semplice complessità a cui sempre aspiriamo”) e “Tecnica di rilassamento” (“Una sorta di ninna-nanna in stile beat”), brani inediti che gettano le fondamenta per un futuro all’insegna di ispirazione e coinvolgimento emotivo.
Fate spazio sui vostri scaffali: “A conficcarsi in carne d’amore”, non è il solito live auto-celebrativo, ma un disco assolutamente impedibile che merita di trovar posto in mezzo ai ‘classici’ della scena rock italiana.
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La recensione A conficcarsi in carne d’amore (2 cd - live) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-07-16 00:00:00
COMMENTI (2)
a me sinceramente delude un po' nel sound troppo pulito (e io amo gli Estra)...
e non condivido il fatto che abbiano incluso 3 inediti...
Uno tra i più bei dischi live dell'intera scena musicale nazionale!
Intenso! Trascinante! Imperdibile!