L'Elfo
L'Ignorapper 2014 - Rap, Hip-Hop

L'Ignorapper

Flow sicuro e basi vicine ai Two Fingerz. Buono ma non fondamentale

Ci sono come due tensioni contrapposte in questo disco de L'Elfo (il primo, se ho capito bene), due modi separati di stare davanti al microfono: da una parte la sbruffonaggine tipica dei rapper dacché esiste il rap (se non sei sbruffone chi te lo fa fare di stare davanti ad un microfono tessendo le tue stesse lodi?); dall'altra un nicchiare continuo, quasi un piangersi addosso per le sfighe della vita, le scelte poco felici e i risultati incerti. Anche questo del resto, è parte della dialettica del rap da prima che il rap esistesse (vedi “In the ghetto” di Elvis Presley, per dire). Questi due modi di raccontarsi all'ascoltatore (con tutti gli annessi e connessi di ubriachezza molesta, relazioni tempestose o effimere con le donne, vita da crew e pochi soldi in tasca) ci vengono trasmessi da L'Elfo attraverso un flow sicuro e disinvolto ma non particolarmente intrigante; per fare un esempio recente, diciamo in zona Two Fingerz ma con meno estro rispetto al buon Danti. Del resto anche le strumentali ricordano un po' il duo milanese, con la loro massiccia dose di elettronica fra dubstep, Southern hip hop e qualche campione noto (il Jay-Z di “RosicHaterz”) a fare da appoggio a drammatici giri di pianoforte o pizzicato d'archi. Se avete già un minimo di familiarità con il genere, sorvolate pure.

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