Sicuramente nomi del calibro dei Fratelli Calafuria o dei Valerian Swing non suoneranno nuovi alle vostre orecchie, ed è in questo filone tematico che andremo a collocare i MotherCar, un trio che cerca, osa, persevera, suona.
"MotherCar", album d’esordio dell’omonima band piemontese, sviluppa in otto tracce un concetto che prende corpo e forma nella sperimentazione e nella ricerca musicale. Sicuramente nomi del calibro dei Fratelli Calafuria o dei Valerian Swing non suoneranno nuovi alle vostre orecchie, ed è in questo filone tematico che andremo a collocare i MotherCar, un trio che cerca, osa, persevera, suona.
Si parte con la complessa “Der Sonnenaufgang Kommt Nie Für Sie”, un brano che nasce ambient e muore stoner, per passare a brani più frenetici ed irregolari come “Black Own”, “From What You Say” o “Enfisema”, senza tralasciare margini di approfondimento di stampo più cosmopolita riscontrabili in “Weed Canaja” e “Sweet Caroll And The Dog Sons”.
A discapito di un cantato ridotto all’essenziale, l’attenzione viene catturata dal palese sforzo che i MotherCar fanno emergere dalla cura nelle parti musicali, nella ricerca stilistica, nella linea ritmica, nella scelta schizofrenica di un arpeggio seguito da una distorsione.
Il risultato è un album che trasuda incoraggiamento per una formazione che, sebbene in via di definizione, ha intrapreso un percorso consapevole dei propri mezzi e sufficientemente caparbia da raggiungere il loro scopo.
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La recensione MotherCar di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-03-04 00:00:00
COMMENTI (1)
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