I fiorentini Contessa & the Squires, al loro esordio con questo ep, si dedicano ad un surf-rockabilly vecchio stampo con abbondanti derive horror e psychobilly; il punto di riferimento del gruppo sembra essere l’immaginario classico dei b-movie horror-splatter, con titoli e testi a tema, inclusa qualche citazione che potrà scaldare il cuore degli appassionati del genere (“Bubba Ho Tep”), e con un’estetica dello stesso tipo che è l’ossatura della dimensione live del gruppo, fra costumi e trovate sceniche.
Le canzoni sono abbastanza grezze e non brillano per originalità, basandosi fondamentalmente su nervosi e spigolosi standard rock&roll/rockabilly; ma, vuoi per i rivestimenti garage punk (la title-track) o surf rock (“Surfin’ Burrito”), vuoi per l’aria scanzonata che pervade gli 11 minuti dell’ep, in fin dei conti l’aria di “già sentito” del lavoro non influisce eccessivamente e i brani riescono comunque a divertire. Insomma, il progetto mostra già un’identità, musicale e non, forte e caratterizzata, però va detto che nel complesso l’ascolto dell’ep restituisce l’idea di un prodotto ancora molto acerbo; non tanto dal punto di vista compositivo quanto da quello dell’esecuzione, che a volte risulta poco precisa e compatta e non aiutata dalla registrazione che non sempre riesce a rendere al meglio i pezzi. Magari, prima di affrontare la prova sulla lunga distanza rischiando il passo falso, occorre levigare qualche imprecisione.
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