Antonella Spera ha una di quelle voci che ti entrano dentro al primo ascolto. Potente ma delicata, acuta ma al tempo stesso dolce. Già dopo le prime note, la sua vocalità ricorda la Lene Marlin di fine anni '90 che debuttò con "Playing my game" e la Leann Rimes di "Cant’t fight the moonlight" (colonna sonora del film "Le ragazze del coyote ugly)". L’ep è composto da quattro brani che seguono lo stesso filo conduttore e non si distaccano eccessivamente l’uno dall’altro. "Dream" è senza dubbio il brano più forte tra tutti: orecchiabile e piacevole, il suo ritornello resta in testa senza troppe difficoltà quasi da subito. I due brani successivi, in particolar modo "Grace of Stars", hanno una forza commerciale contenuta, con un motivo meno originale e più lento. Un velo di timidezza sembra ricoprire questi due brani che non sono all'altezza del singolo d’esordio di "Light on me". La quarta e ultima canzone "The end" permette alla cantante di dare piena manifestazione alla sua incantevole voce. Si tratta di una ballata pop che alza il livello dei due brani precedenti ma ancora non riesce a stare al passo con il singolo "Dream". "Light on me" è un esordio pop abbastanza buono per Antonella Spera ma forse non ne esalta del tutto le potenzialità, sia nei testi che negli arrangiamenti. Sicuramente è un valido trampolino di lancio per un percorso musicale in salita: le basi per intraprenderlo ci sono tutte.
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