Esettamente di Estetica e di Noir si tratta. Non ci sono due parole più azzaccate per descrivere l'atmosfera concentrata, ricercata e dark di questo EP. L'estetica, la percezione della conoscenza attraverso i sensi, nel nostro caso l'udito, o la ricerca del sublime. Il Noir che vede come protagonisti antieroi, e che ci collega immediatamente all'ambiente gotico.
L'alone, se si può definire "vampirico" e dark è il nucleo alla base della loro composizione. Un ammirevole gioco di arrangiamenti però permette alla band di spaziare tra new wave e post punk. Sono sensibili a Trent Reznor, Killing Joke e The Danse Society. Dandoci decisamente dentro con un basso a dir poco "trascendentale" in "Le scogliere di Okinawa", esprimono quella che è la loro soggettiva interpretazione dell'industrial e si presentano come la risposta italiana odierna al post punk inglese.
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