Derivativi ma sicuramente interessanti
"Desirevolution" è il primo album dei trentini Matleys: un disco dai suoni e dalle atmosfere rock anni '90, nostalgico e ben prodotto, con effetti di chitarra che richiamano un po' i Nirvana e con parti cantate soffuse dei migliori Green Day. Nell'insieme risulta fresco e piacevole ed invita certamente ad un secondo ascolto. Il sound è credibile, anche se non eccessivamente originale: su tutte spiccano "Winter Song", "Flash" (in cui ritroviamo una collaborazione di Michele Vicentini dei Bastard Sons of Dioniso, qui presente anche in veste di produttore) e il pezzo che chiude l'album, ovvero una cover di "Somebody to Love" dei Jefferson Airplane, con tanto di ghost track conclusiva.
I Matleys sono riusciti nell'intento di imprimere un po' di loro stessi in questa prima fatica: alcuni pezzi possiedono un certo piglio spontaneo e sincero e gli arrangiamenti si segnalano per un discreto buon gusto. Quasi sorprendenti certi cambi musicali, in "Flash", in "You walk my friend" e di nuovo in "Winter Song".
Le pecche, laddove ci sono, sono imputabili esclusivamente ad una mancanza di ricerca del sound, all'impianto complessivo dell'album. All'interno del disco, infatti, manca un pezzo che sia incisivo e memorabile. Ne è la dimostrazione "Somebody to love": quando aggiungono del loro ad una canzone che di per sé già regge, il risultato è ottimo. Questo per dire, ahimè, che il miglior pezzo del disco rimane una cover.
L'impressione è senza dubbio positiva: il gruppo è quasi riuscito nella fatidica impresa dello sviluppo di un'identità omogenea, per quanto questa pecchi di doverosi tributi a un certo tipo di rock anni '90. L'aspettativa è che si inizi un lavoro dalle basi che si intravedono, perché i Matleys sono certamente un gruppo da tenere sott'occhio.
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La recensione Desirevolution di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-11-16 00:00:00
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