Progressive, post-rock e metal mischiati insieme nel male esistenziale di un bravo musicista
Un lavoro intimista. "A sua immagine" è un album abbastanza articolato che racconta sensazioni. Tutte esperienze legate ad una storia d'amore combattuta. Nel lavoro ci sono diversi momenti che l'autore, Federico Sanna, in arte Unalei, ha saputo legare in maniera ottima. È chiaro che stiamo parlando di un bravo musicista, Federico Sanna lo è.
L’autore di “A sua immagine” come ingredienti ha utilizzato pop, progressive, post-rock e metal legandoli senza farli stridere. Pessima è l’idea di aprire l’album con il brano “Per Teresa”, il pezzo, altro non è che un rifacimento di “Per Elisa” di Ludwig van Beethoven. Forse nell’opera ha un suo perché che l’autore conosce ma che noi non siamo riusciti a scorgere.
Il resto dell’album ha una sua omogeneità ed è sorprendente e sorpassato allo stesso tempo. Sorprendente perché Sanna ha saputo legare insieme così tanti generi, anche nello stesso brano, che ci si rende conto che la musica è malleabile e in pochi sanno darle la forma che vogliono. Sorpassato perché è comunque un miscuglio ben fatto di roba già sentita, c'è del vecchio metal, momenti di progressive e qualcosa che ricorda anche i Verdena.
Nulla di originale in “A sua immagine”, ma Unalei ha tutte le carte in regola e anche qualche asso nella manica per fare bene.
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La recensione A Sua Immagine di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-12-21 23:15:00
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