Ragazzacci di paese che prendono le chitarre e odiano il mondo dal loro garage
"Sono finito in una festa di paese", penserete all'inizio. Ok, è una registrazione a presa diretta di una band dall'intenzione punk rock: prendetevi una birra, due noccioline e considerate che lo zucchero filato l'hanno finito: nessuno deve amarli, da quelle parti, e lo stanno urlando dal loro garage.
"Quello Che" è rabbia contro la gente. Distorsione adolescenziale che entra senza alcun preliminare, due giri di wah wah e un sacco di "merda" nel testo e non in senso lato: il cantante lo ripete più volte, contatele pure.
Se questo è quello che troviamo nella prima traccia di apertura, il disagio continua nella seconda, "Fuori dal Mondo". Iniziano a somigliare a quella band di "Preacher" di Garth Ennis. A metà della canzone viene il dubbio se questi ragazzi abbiano ascoltato prima gli Offspring e poi i Sex Pistols o prima i Sex Pistols e poi gli Offspring perché il primo trauma nella vita è importante. Non si può cantare un verso come "Non voglio essere un clone come voi": siamo nel 2014, e al massimo ora di parla di droni.
L'ultima traccia, "Stiamo Fallendo" si presenta come la più sicura e spedita. Sembra quasi sia passato qualche mese dalla registrazione delle prime due tracce: la band suona più amalgamata, i cori più sicuri. Se mai i The Nobodies decideranno di incidere un altro demo, pezzi del genere dovrebbero venire per primi, belli decisi.
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La recensione Tre (Demo) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-09-11 00:00:00
COMMENTI (1)
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