Vengono da Desio (MB), sono quattro e sono armati fino al collo; gli Ophelia's Nunnery per il loro primo disco scendono in campo in quella grande foresta che è l'indie rock e scelgono di farlo in grande stile. La loro arma? Una grande coesione. Coesione tra gli elementi della band; coesione nei brani, brevi, efficaci e ben missati, nei testi, e infine coesione nella costruzione dell'intero ep con cinque tracce e pochi fronzoli.
Quello che emerge è che questi ragazzi vogliono fare sul serio e lo fanno puntando anzitutto sulla cura di ogni dettaglio, a partire da quelli esteriori: copertina d'effetto, colorata e moderna, disco completamente on line e grande attenzione per la comunicazione social; possono sembrare sciocchezze ma oggi le band si conoscono soprattutto via Internet ed essere presenti con i materiali giusti sulle piattaforme giuste fa guadagnare sia chi cerca sia chi vuol farsi conoscere.
Il primo singolo, "Martedì", risponde alla stessa logica: quattro minuti di musica e parole con tanto di video ufficiale curato e ben fatto; ma anche al di là delle apparenze, gli Ophelia's Nunnery, ci riservano delle belle sorprese. I brani sono suonati bene, le chitarre pur non cimentandosi in artificiosi virtuosismi sono d'effetto e ben amalgamate agli altri strumenti e il basso, finalmente, si sente e procede su linee sempre coerenti. La voce di Matteo Arienti convince e veicola in modo chiaro ed efficace i messaggi di testi mai scontati, originali e ben scritti e poi, sarà la Lombardia, saranno i suoni duri e sinceri ma questo disco fa un po' pensare all'ultimo lavoro dei Ministri, "Per un passato migliore" (2013). Insomma, per essere al primo ep gli Ophelia's Nunnery fanno ben sperare.
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