L'assordante silenzio interiore alimentato dalla notte spesso induce a rifugiarsi nel "Gate One" del caos metropolitano
TNKS (Thanks) dà vita ai suoi brani mediante l'accostamento su base elettronica di due generi opposti: ambient e noise. Apparentemente si potrebbe pensare che il cozzare tra due poli musicali provochi un suono cacofonico e distruttivo, invece non è così: sta proprio in questa essenziale diversità il punto forza dello stile di TNKS.
Per chi non è solito bazzicare dalle parti della musica elettronica, addentrarsi in questi suoni non è semplicissimo, perlomeno all'inizio. È un mondo onirico, tecnologico, aggressivo e calmo al tempo stesso.
La parte saliente di "Gate One" è senza dubbio quella strumentale, nonostante sia presente anche quella cantata, e il flow delle voci sia ben intonato ai pezzi contribuendo ad incrementarne la carica.
Enna, città di provenienza dell'artista, è un'ispirazione ben evidente nel dualismo natura-città. Lo sconfinato e assordante silenzio delle alture siciliane porta ad un desiderio di evasione nell'anima sotterranea della metropoli, uno sfuggire dalla propria inquietudine per tuffarsi nel vortice caotico della città. Una tensione ricorrente in tutti i pezzi di “Gate One”, che si traduce nell'accostamento ambient-noise di cui sopra.
Allo stesso modo, la contaminazione continua tra interiorità ed esteriorità è un altro dei temi portanti del disco. Un esempio è il brano “Introspective” che evoca una sensazione di irrequietezza; il turbinio confuso (e soffuso) di voci viene recepito in modo distratto e disattento a causa di una mente annebbiata e tormentata.
Non si tratta di musica elettronica fine a sé stessa: tutto il disco è un'analisi minuziosa del proprio essere, rapportato all'ambiente che lo circonda. Lasciatevi guidare da TNKS e capirete dov'è il vostro personale “Gate One”, il posto in cui ognuno di noi si rifugia.
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La recensione GATE ONE di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-09-26 00:00:00
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