Percussioni adagiate su un molle beat in quattro quarti a 95 bpm, introdotto dal classico vociare di persone, che fa sempre molto ipnagogico. Bello
«India, India... Quante volte ti ho visto sulla cartina e ti ho sottovalutata». Così Elio e le Storie Tese (o era Winston Churchill?). Ora sarà il caso di non sottovalutarla più l'India, e non parlo qui di questioni economiche, ovviamente (anche se tutto va a braccetto, a dire il vero). Se gli inglesi per primi stanno drizzando le orecchie per quello che succede nella loro ex-colonia da un punto di vista musicale, definendo il 2014 come l'anno dell'esplosione risolutiva della scena edm indiana, non sarà un caso allora che anche la Haunter Records abbia cooptato una giovane ragazza originaria di quel paese ma trapiantata in Romagna, dedita ad un'elettronica scura, avvolgente e carica di reminiscenze orientali. Non c'è niente da dire, infatti: la musica del folklore indiano ha sempre avuto un fascino sull'Occidente. Senza scomodare i soliti 4, sarà il caso almeno di parlare per ambiti più vicini a quelli della nostra Piccola Scimmia (“Petit Singe”, ché scimmia in francese è sostantivo maschile) dell'ubiquo Madlib e del suo “Beat Konducta in India”. Con il suo nuovo singolo, “Double Queen”, Hazina Francia punta dunque direttamente alle sonorità del proprio paese: un misterioso frammento melodico di esraj (ma potrebbe anche trattarsi di un sarangi: difficile dirlo visti gli effetti di eco sovrapposti alla traccia), le immancabili tabla, lo sferragliare ipnotico di quello che ricorda un elathalam o un ghunghroo (più un altro incastro di percussioni varie) sono gli elementi adagiati su un molle beat in quattro quarti a 95 bpm, introdotto dal classico vociare di persone, che fa sempre molto ipnagogico. Niente di nuovo, per carità, però fatto come si deve.
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La recensione Double Queen di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-09-18 00:00:00
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