Per chi, come il sottoscritto, vive fra Modena e Reggio Emilia, quello dei Mamamicarburo è certo un nome conosciutissimo. In circolazione da quasi una decina d’anni, costantemente sui palchi della zona, per gli autoctoni è veramente impossibile non essersi imbattuti in loro almeno una volta.
In effetti io stesso ho avuto modo di trovarmi in più di un’occasione di fronte alla band reggiana, anche in esibizioni live, che nella mia memoria sono rimaste impresse come episodi divertenti e sempre affollati da un seguito incredibilmente corposo.
Ecco, non potevo partire immediatamente con la ‘stoccata’, ma tutto il bene e l’indulgenza di cui ero capace è terminata, perché questo disco è assolutamente irritante!!! Caratterizzato da un suono banale e scontato, ideale forse per teen-agers in calore, l’unico paragone possibile che riesco a immaginare per il terzo disco della formazione emiliana è quello con i Luna Pop - o, vista l’evoluzione, con Cesare Cremonini.
Del resto è la band stessa che nelle note di presentazione di “Electro”, si accolla la seguente definizione: “rock sanguigno, dalla radice tipicamente mainstream, con testi cantati in italiano…”. Certo, é solo una questione di punti di vista l’interpretazione di queste parole, ma continuiamo a pensare che dentro questo lavoro ci sia ben poco da salvare e altrettanto pochi argomenti su cui dilungarsi.
Se non che “Electro” è tanto ben prodotto e ben suonato quanto stucchevole e anche assolutamente inutile. Come l’ennesima cover di “You spin me round” dei Dead Or Alive presentata in scaletta alla traccia 9.
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La recensione Electro di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-07-30 00:00:00
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