The Carriage Alterazioni 2014 - Rock, Psichedelia, Grunge

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The Carriage: un rock/alternative dalle venature grunge che, però, deve ancora maturare.

Gli anni dei garage adibiti a sala prove, dell’umido nei polmoni impiastricciati di cenere di sigaretta, delle pareti insonorizzate con i cartoni delle uova. La desolazione adolescenziale delle chitarre scordate, degli accordatori con le batterie scariche e dei plettri persi nelle tasche dei pantaloni. È questo ciò che “Alterazioni” dei The Carriage trasmette. 

Un gruppo alternative/grunge rude e sottotono che sembra essere uscito da un libro di Enrico Brizzi. La band perugina è spontanea e crede fermamente in quello che comunica. Sì, perché certi generi (il punk ed il grunge principalmente) non si suonano con le mani né con la testa, ma con il fegato. 
I The Carriage possiedono una carica immatura, violenta e scoordinata. La difficoltà, però, nell’incidere un disco con questa personalità e che tratta tematiche quali frustrazione, tracolli, sconfitte e batoste è di inciampare nel misunderstanding altrui. Spesso la sincerità di queste giovani menti viene compendiata in un'inevitabile crisi. 

Ecco che passaggi come “raccoglierò la forza per restare accanto a te senza scappare” provocano sospiri paterni. Gruppi come i VerdenaI Melt, i Tre Allegri Ragazzi Morti, i Wolfango sono esempi da seguire in questo senso, se non altro perché hanno avuto la capacità di sintetizzare umori e situazioni giovani comprensibili, però, anche da un pubblico adulto. La scelta di liriche italiane su basi rock è sempre ardita e se non si trova una formula personale e vincente, non riesce. Da rivedere sono anche gli arrangiamenti che non sempre si integrano con le melodie (poco intonate) di Matteo Mora, vedi “Amare Ore Grigie” e “Apri la Gabbia Sven”. Brani come “Illusione/Realtà” e “Mancate Parole”, dalle sonorità meno rapprese, potevano essere curati maggiormente, in quanto dotati  di un carattere più convincente, ma nel complesso, purtroppo, “Alterazioni” è un disco mal riuscito. C’è voglia di produrre e strimpellare, ma manca furbizia tattica e di gestione di idee. Tra i vari sentimenti umani la rabbia, come la felicità, è tra i più difficili da musicare. Ce n'è di strada da fare.

 

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La recensione Alterazioni di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-02-20 00:00:00

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