Il miglior album di The Child Of A Creek. Chi non lo conosce cominci pure da qui
Uscito praticamente in contemporanea con “Hidden Tales and Other Lullabies”, “Quiet Swamps” è un album che aderisce di più al percorso di The Child Of A Creek. C’è in entrambi un comune sentire - una malinconica visione della musica, verrebbe da dire. Ma mentre il primo è un lavoro di bozzetti ambient strumentali, “Quiet Swamps” è invece composto da canzoni trasfigurate attraverso synth dal taglio drammatico e oscuro. La voce regala una compiutezza inattaccabile a questi brani, che suonano benissimo e consentono a The Child Of A Creek di raggiungere la propria maturità di autore. La title track sembra una preghiera laica alla maniera di un Martin L. Gore privo delle solite iperproduzioni - e quindi indifeso, assolutamente veritiero e senza dubbio affascinante. “Sunset Hills” è un pezzo bellissimo, un folk sbagliato che incanta grazie a una prova vocale che vibra a ogni singola parola pronunciata. “Lost Horizons”, con le sue tastiere strane e la sua chitarra acustica solitaria, chiude come meglio non potrebbe il miglior album di The Child Of A Creek. Chi non lo conosce cominci pure da qui.
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La recensione Quiet Swamps di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-12-22 00:00:00
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