Violino elettrico, loop station, batteria e voce: la ricetta dei Soap Trip per un esordio di qualità. Gran bel debutto, tra il pop e il trip-hop.
Quando sei all’estero e provi a parlare di “made in Italy” tutti, inevitabilmente, penseranno a due cose: la cucina e la moda. Fortunatamente c’è a chi sta ancora stretta questa riduzione figlia dei cliché: i Soap Trip, ad esempio, mettono la Puglia in valigia e la portano in giro per l’Europa, in un viaggio capace di azzerare le distanze con la Francia, la Spagna e l’Inghilterra. Risultato di questa stravagante miscela è “Loop Trip”, album d’esordio del duo di Foggia.
Un violino elettrico, una loop station, glockenspiel e batteria: non servono così tanti strumenti se si è capaci di creare un progetto originale e piacevole, come quello realizzato da Marta dell’Anno e Natale La Riccia. La loop station, nel caso dei Soap Trip, è al servizio del violino: i riff di pizzicato accompagnano la voce calda e potente della violinista, mentre la batteria s’incastra a dovere negli spazi, con leggerezza.
La grande capacità del gruppo è nel saper adattare con facilità quest’atmosfera ovattata (ai limiti tra il pop e il trip-hop) a forme completamente diverse: dagli intriganti ritmi spagnoleggianti di “Abuela” all’umida atmosfera di Parigi, ricreata a dovere in “Le danse du poisson-globe”. Il masterpiece, però, è tutto italiano: “Perdo” è l’equilibrio dei molteplici punti di forza del duo pugliese. Qui è chiarissima, infatti, la vena teatrale che attraversa la musica dei Soap Trip, tra loop ipnotici e malinconiche incursioni dell’archetto. Mescolando sonorità mediterranee ed avanguardia, ambient e musica leggera, “Loop Trip” vi regalerà la possibilità di viaggiare comodamente, rimanendo perfettamente seduti nel vostro salotto. Un debutto di qualità, a quando il secondo album?
---
La recensione Loop Trip di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-03-23 00:00:00
COMMENTI