Dopo il recente “Ballate per astemi” la band ligure torna in studio per un nuovo EP: “Alices Farben” - che come i diretti interessati spiegano, “si muove tra vino amore, sesso e ricordi” - è un lavoro breve ma costruito senza lasciare nulla al caso. Questa seconda prova ben si pone a metà strada tra cantautorato tradizionale e indie-folk, risultato dovuto in gran parte all’utilizzo di strumenti come sax e violino: lo stile rivolto a signori come Branduardi e Dalla si alterna ad un’attitudine meno retrò, citare infatti sia i Fleet Foxes che gli Afterhours in questo caso diventa doveroso.
I quattro pezzi sono ineccepibilmente strutturati dal punto di vista musicale e ogni strumento occupa uno spazio preciso e calibrato, soprattutto nei due brani centrali “Autunno” e “Vic”. Il cantato però non è per niente lineare e in apertura appare come entità a se stante: nel primo pezzo (“Fiestangio”) in particolare, la voce si insinua tra le note leggere lasciando uno strascico non sempre piacevole nelle orecchie di chi ascolta.
Tirando le somme, c’è ancora qualcosa da sistemare ed ammorbidire ma direi che la formazione “di madre tedesca e padri italiani” è pronta a compiere il passo importante del disco vero e proprio.
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