Eccentrico e brioso, a tratti anche divertente, il secondo disco di OneManPier è dedicato alla memoria del compianto Freak Antoni, qui presente nel brano “Disorientato e assente”, composto in combo un paio d'anni fa, che rappresenta sicuramente il momento meglio riuscito dell'album, con il suo andamento punk/rock e la melodia cantabile: lungi dall'essere un brano fulminante, fa sempre piacere però riascoltare Freak. Siamo infatti molto lontani dalla demenza intelligente e dissacrante del cantante bolognese, anche perché nel progetto di OneManPier, benché i singoli brani funzionino bene, sembra mancare una visione artistica coerente in cui inserire queste intuizioni.
Si parte con “Quel movimento che mi piace tanto”, poco più che una filastrocca su cui viene cucita una chitarra dal sapore manouche, mentre le successive “Mercante” e “All'asta” sono più orientate verso un rockaccio stanco di vascolighiana memoria, tanto più che come ospite è stato scelto proprio Sasha Torrisi dei Timoria, band residuata di quel rock che già da diverso tempo ha smesso di raccontare cose interessanti.
“Percorsi immobili navigabili” e “A volte il mondo” smuovono la sezione ritmica spostando l'asticella verso il folk-rock. Lascio volutamente per ultime la cover di “Punk prima di te” di Enrico Ruggeri, filologica rivisitazione di un classico della musica nostrana, con l'intervento del geniale Ariele dei Pay, e la totalmente aberrante reinterpretazione in chiave reggae/folk/combact/primomaggioalconcertone di “Atmosphere” dei Joy Division. Una vera bestemmia in cui l'unica cosa a funzionare è la melodia originale, e questo non è certo merito di OneManPier.
Nel complesso un dischetto che vivacchia, si lascia ascoltare per la semplicità delle melodie ma prende un paio di grosse cantonate: forse la memoria di Freak Antoni avrebbe meritato qualcosina in più.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.