Cinque tracce dalle influenze garage e psichedeliche condite in salsa lo-fi: un'opera prima embrionale ma promettente
Cinque tracce dalle influenze disparate, per questo ep d'esordio dei baresi Santa Muerte: si spazia dal garage più scanzonato ("Ten Arrows"), con tanto di riff in stile texano, alla tarda psichedelia e a certi Motorpsycho ("Mountains"), a un afflato da colonna sonora ("Empty Rooms"). Il tutto rigorosamente a bassa fedeltà, con uno spirito decisamente più anni Novanta che anni Sessanta.
Voci impastate, chitarre in overdrive, un suono che sembra uscire da una caverna. E sebbene i pezzi sembrino ancora abbastanza embrionali e, pur piacevoli, non lascino ancora il segno (più che normale per una band formatasi da poco più di un anno), l'impressione che lascia questa opera prima dei Santa Muerte è senz'altro promettente. Vedremo cosa ne salterà fuori nei prossimi mesi.
---
La recensione Age Of Sorrow di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-02-18 00:00:00
COMMENTI