Buon esordio sulla lunga distanza, tra garage e psichedelia. Dall’altra parte dell’oceano, The Cramps, Ty Segall, Brian Jonestown Massacre, ringraziano sentitamente
In un periodo di "riflusso", come quello attuale, i fenomeni musicali si gonfiano e si sgonfiano ad un ritmo vertiginoso. Prendiamo il caso del revival garage. Se nel nostro paese, a fare da apripista al genere che più di una fortuna ebbe negli anni ’60 dalle parti della west coast a stelle e strisce ci pensarono band di tutto rispetto quali Mojomatics o Bud Spencer Blues Explosion, da qualche tempo a questa parte il fenomeno si sta ridimensionando sotto le stesse bordate di fuzz che ne annunciarono la nascita.
Piacevole eccezione sono questi Phlip and the Marmalade, ensemble piacentino con all’attivo un EP omonimo e questo “Paskov Naskov". Ciò che trasuda da queste nove tracce e puro garage rock, sporco, marcio, fetido, alla maniera della Blues Explosion (quella di John Spencer, questa volta) per intenderci, deviato e deviante quanto le storie borderline narrate in quei testi. Strumentazione rigorosamente ridotta all’osso e conseguente sound asciutto e tirato, costituiscono la cifra stilistica del combo emiliano che dimostra di conoscere perfettamente la materia con la quale si trova a trattare. A principiare da “Emily”, per arrivare a “Buster Blaster pt2”, è tutto un florilegio di voci filtrate, chitarre sgangherate e percussioni psicotiche che faranno la felicità degli amanti del genere.
Ma non è di sola forma che siamo qui a discettare, poichè la sostanza soggiace come magma dentro il vulcano e lungo l’arco di tutto il lavoro erutta in tutta la sua deflagrante potenza. È questo il caso di “Broome Street” o “Fun in the Sun”. Buon esordio sulla lunga distanza, si diceva, tra garage e psichedelia. Dall’altra parte dell’oceano, The Cramps, Ty Segall, Brian Jonestown Massacre, ringraziano sentitamente.
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La recensione PASKOV NASKOV di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-12-19 00:00:00
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