Un disco. Cantautoriale. Dalla Sicilia. Siamo ad un nuovo tomo della scena palermitana e siciliana? Dimentichiamoci della provenienza e cominciamo a sfogliare questo libro: un intero vocabolario illustrato della giovinezza, in cui alla lettera A troviamo gli Arctic Monkeys e alla B ci fermiamo un bel po’ per nomi come Beatles, Belle & Sebastian, Bubola, Baustelle e (tanto) brit pop.
Le pagine da sfogliare per ora sono nove, autoprodotte, e nello scorrere dei capitoli si trovano tra i vari anche i R.E.M. fermi a Catania insieme a qualche spunto twee da Sarah Records. Tra le righe, il tema del disagio è centrale all’intero lavoro, e l’autodeterminazione, anche attraverso la fuga, diventa la reazione. L’immaginario delineato con metafore e tinte pastello funziona e gira, anche quando nasconde affilate le unghie.
Quello che invece si fa fatica a trovare, pur girando e rigirando le canzoni, è un po’ di coraggio in più: i pezzi ci sono, intendiamoci, ma manca un po’ di ardore (ed arroganza) nell’esposizione a supportarli; il piede indugia ancora sul freno, bloccando qualche bpm e strozzando la voce in gola quando dovrebbe aprire di più. Il coraggio si trova nel cambiare registro e soluzioni nell’arrangiamento ma anche la tendenza a perdersi in piccole svisate strumentali, come a fuggire da bridge ed incisi, è ulteriore indizio di incertezza, quasi un ripensamento all’apertura pop della canzone. Se la maggior fiducia in sé arriverà da qualche riscontro in più dal vivo che, magari, già con pezzi del genere potrebbe schiudersi, il qui presente disco potrebbe divenire un solido promemoria per i fan a venire, almeno per ripassare testi e melodie. Coraggio!
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