Paolo Baldini DubFiles Paolo Baldini DubFiles 2014 - Reggae

Disco della settimana Paolo Baldini DubFiles precedente precedente

Un disco che fotografa lo stato di grazia del reggae italiano. Riuscendo a stare sia davanti sia dietro l'obbiettivo

Fermi così, sorridete... ecco fatto. Una fotografia, una riproduzione fedele e in tempo reale di uno stato di grazia, quello che sta vivendo il reggae italiano in questo momento. Questo è "Dubfiles", di Paolo Baldini, musicista (Africa Unite, BR Stylers) e soprattutto produttore al cui suono molto deve questa nuova generazione del levare (di casa nostra ma non solo).

Non è un caso dunque, che quest'ultima si presenti qui quasi al completo: Mellow Mood, Forelock e gli Arawak, Andrew I, lo spagnolo Sr. Wilson, l'australiano Dub FX, il portoghese Richie Campbell e il rapper inglese Rawz si avvicendano nella serratissima tracklist, in cui il dubmaster Baldini reinventa i pezzi dei vari artisti, partendo dal riddim e dandogli una veste completamente nuova, senza tuttavia mai soffocarne lo spirito originale.
Un trattamento di bellezza che giova tanto alle canzoni già forti di loro per melodia e ritmica ("Likkle dub girl", "Politician dub", "Never be a slave", "Dubshine") quanto a quelle che strutturalmente lo sono un po' meno ("Zion doors", "Big in Japan"), su cui il lavoro di fino sul suono e gli effetti operato da Baldini risalta ancora di più, rendendo la scaletta vivace e ben bilanciata, pur nella sua estensione (ben 17 brani). 

Poi, certo, ci sono anche gli strumentali e le dub versions, che gli appassionati del genere troveranno una più bella dell'altra: dalla flippatissima "Zion dub version" a "Dub a express", in bilico tra futuro e nostalgia, con i suoi effetti ultramoderni e la melodica cara al guru Augustus Pablo. Fino a quel piccolo racconto postmoderno in levare che è la conclusiva "Lotus dub file". "Dubfiles" è dunque un disco fatto sì di suoni, ma anche di canzoni, con un pregio assolutamente raro: nulla si perde, nulla scompare, tutto continua a rendere alla perfezione anche se ascoltato a volumi bassi, o in stereo di bassa qualità.

È così che quello che, in altre mani, avrebbe potuto semplicemente essere un album di remix, o per addetti ai lavori, si rivela invece una delle uscite più importanti della scena reggae italiana, ma anche internazionale, a cui finalmente i musicisti di casa nostra guardano senza timori e senza alcun complesso di inferiorità. Ed è innegabile che una parte del merito (non tutto, ovviamente, parliamo di band come Mellow Mood e Arawak ad esempio, che hanno ampiamente dimostrato il loro valore assoluto) vada all'inventiva e alla visione d'insieme di Paolo Baldini. Che con questi "Dubfiles" riesce nell'impresa di stare al tempo stesso dietro e davanti all'obbiettivo che sta per scattare: e ne esce una gran bella foto, non c'è che dire.

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La recensione Paolo Baldini DubFiles di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-11-24 00:00:00

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