Sulla copertina del cd dei Muthzi Mambo l’etichetta riporta: “Parenti avvistati: contiene messaggio alieno”. Questi 5 toscanacci, dalle facce da simpatici pendagli da forca, devono essere cresciuti a pane e Quentin Tarantino. La musica, innanzi tutto, sembra la colonna sonora di “Pulp fiction”, una via di mezzo tra i Cramps e i Misfits prima maniera (ma forse più per attitudine che per assonanza). Uno sporco psycho-billy dove le ombre di Lux Interior e Poison Ivy aleggiano ghignando. I testi, invece, sono storie che il mitico Thomas Prostata (il personaggio interpretato da Bebo Storti), non esiterebbe a definire il tutto “Pulp... molto pulp... sangue e mmerda”; insomma, storie tipo fidanzate vendute agli alieni per 20 sacchi, donne pitone, Rosy che sa di spazzatura e sesso, storie d’amore finite con la cottura dell’amata, massacri famigliari per una critica a Elvis Presley... una galleria di personaggi incredibilmente vividi.
La mezz’ora del cd vola via sulle ritmiche stoppate e le chitarre sixties. Un plauso alle due cover incluse (“Personal Jesus” dei Depeche Mode e “Alligator wine” degli Hankwind) che risultano completamente stravolte e piegate alla sonorita della band. Tecnicamente i 5 sono ineccepibili, la registrazione è davvero buona, lo-fi quel che basta per avvolgere di fumo l’ascoltatore, e l’artwork del lavoro è scarno ma essenziale: marziani ganster sulla copertina e una Uno bruciata sul retrocopertina. Un esempio per i giovani.
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La recensione La terra brucia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-08-22 00:00:00
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