Come le corde dell’unica chitarra che le unisce, le due voci femminili di Giulia Semeraro e Marialma Colucci vibrano insieme, ognuna seguendo la propria strada e la propria tonalità, ma in un unisono speciale.
Voci diverse che s’incontrano e sorprendentemente si adattano l’una all’altra, trovando la propria armonia. È come due sconosciuti che in un pomeriggio assolato per le vie della città si scorgono tra la folla, si fissano per un momento, quanto basta per capire che quel volto sarà lo scopo della loro vita. Si cercano a lungo inutilmente, inseguendo un ricordo che non esiste più e solo alla fine si trovano. Sono gli opposti che si attraggono, due poli di segno diverso destinati a rimanere attaccati. Così diversi e comunque così necessari l’uno all’altro. È il doppio che diventa unità in canti, controcanti, sottofondi, poetiche melodie. Tutto così essenziale e nello stesso tempo così complesso: due voci e una chitarra, sembra semplice, ma qui c’è un’empatia che si percepisce ad ogni nota e dà un senso speciale ad ogni brano, che risuona nella cassa della chitarra acustica e si sdoppia materializzandosi nelle voci di due ragazze che, per fortuna, si sono trovate.
Non resta che premere play e lasciarsi trasportare dalla dolcezza delle melodie e della voce di Giulia Semeraro, mista al tono ruvido, graffiante e più potente di Merialma Colucci. Ne vale la pena.
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