La capacità di cogliere quelle pause insignificanti che sono l'esistenza stessa
«Io sono l'espressione di una generazione / cresciuta con la mentalità da ricco e un futuro già scritto / da straccione» (Dutch Nazari)
Con questa frase si potrebbe chiudere una recensione ma anche un modo di intendere il rap che ha fatto fare tanti tanti clic sul web e tanti tanti flop nei live. (Ma se dici così ovviamente sei un hater quindi occhio)
In questa frase si potrebbero racchiudere quarant'anni di storia di una regione (il Veneto) e di un Paese che ha fatto finta che andasse tutto bene e invece. (Ma se dici così sei un pessimista quindi occhio)
Con questa frase si potrebbe riassumere senza fronzoli l'attitudine umana di Dutch Nazari, rapper veneto con tanto talento per la narrazione e poca voglia di concedere spazio agli stereotipi del genere. (Ma se dici così sei uno che non sa scrivere quindi occhio)
Se Dutch Nazari fosse uno scrittore, sarebbe Raymond Carver. Scava (to carve) allo stesso modo intorno all'esistenza per coglierne quei momenti da nulla, quelle pause insignificanti che sono in realtà l'esistenza stessa (pensa che insostenibile sequenza di emozioni sarebbe altrimenti la vita). È come se, invece che parlare della serata pazzesca nel club, si concentrasse sui veri momenti importanti, quelli precedenti, o quelli successivi (“Falling crumbs”). Come Drake («I've been in this club for too long») Dutch Nazari sa infatti che la festa è andata forse un po' troppo oltre, e che tutto intorno sono solo resti, metaforici (“Monetina”) ma anche, purtroppo, reali (“Jenin”). Certo, ci potrà anche essere la necessità di prendere in mano il Reale («Il faut crier 'Je veux'», canta alla fine di “Speculation”), ma tanto purtroppo le cose andranno esattamente come dovevano andare, anche senza il nostro intervento. (Ma se lo dici sei un comunista quindi occhio)
Dutch Nazari è un talento che si circonda di altri talenti (Willie Peyote e Dargen D'Amico, entrambi a pieno regime rispettivamente in “Falling crumbs” e “Genio Dentro”), non lasciatevelo scappare. (Ma se lo dici sei un ruffiano quindi occhio)
«Eccoci / siamo venuti per poco / perché per poco si va / come satelliti sulla città / catalizziamo l'energia partendo dalla realtà / vita» (Colle Der Fomento)
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La recensione Diecimilalire di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-01-09 09:00:00
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