SunomiZzati2012 - Pop, Punk-funk, Pop punk

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Sunomi: l'autoproduzione è un'arma pericolosa.

Una radio si sintonizza sulle piovose frequenze dei Sunomi. Chitarre squillanti e ritmiche indie-rock alla Hard-Fi. "Luoghi comuni", il brano che dà il via a "Zzati", suona sincopato e guascone come la voce di Giovanni De Giorgi, il vocalist, che, purtroppo, non spicca per piacevolezza. Il problema sembra non essere tanto nella timbrica alla Davide Di Muzio, ma nella qualità di registrazione che appiattisce ed indurisce l’intero lavoro. L'autoproduzione, si sa, è un’arma pericolosa. Da una parte rende apprezzabile scelte d'arrangiamento e palesa gli intenti delle band, ma, se fatta male, mortifica l'ascolto.
La sezione ritmica, impegnata a tracciare linee che spaziano dal funk di "Tuttiglialtri" al post-punk di "Rubare!" è messa a dura prova dalla bassa fedeltà. Un difetto, questo, riscontrabile in tutte le tracce del disco, eccetto in "VaBene?" che, come volevasi dimostrare, ha la fortuna di essere stato confezionato in uno studio professionale. Pochi frammenti del disco, d’altronde, restano. Colpa di incipit e strutture melodiche molto simili tra loro. L'ep d'esordio dei Sunomi è rapido e, sicuramente, indolore, ma è costellato da una monotonia armonica e da una mancata presa di posizione lirica. Scelta artistica? Forse. Certo, una scelta artistica, seppur opinabile, è pur sempre una scelta. Confidiamo nel futuro.

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La recensione Zzati di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-12-17 23:30:00

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