A volte uscire dagli schemi non farebbe male
Un album di sette brani delineato dalle sonorità di un pop rock canonico e abbastanza schematico a cui manca quel più che li renderebbe degni di un posto nella lista dei preferiti. Risulta fondamentale l'assenza, riff di chitarra o ritornelli indelebili, di quelli che ti si insinuano dentro come un virus e non puoi fare a meno di fischiettare per il resto della giornata. Fra tutti, il brano che più si avvicina a questa descrizione è “Ti aspetterò” che, e forse questa non è solo una coincidenza, è quello che in tutto il disco tira di più, quello che ti coinvolge prima con la musica e poi con il testo. Per il resto, non c’è altro che meriti menzioni positive.
In linea di massima, la band varesina si adagia su melodie abbastanza ripetitive e mostra molte incertezze sulle chiusure dei brani ("Allo specchio"). La sessione ritmica si limita a portare il tempo, non sembra molto ricercata, né capace di dare un contributo fondamentale al mood dei brani. Di contro, sembra che i testi siano stati modellati con più cura, ragionati e pensati senza l’utilizzo di paroloni per esprimere idee ed emozioni, di base, comuni. A volte però ci si si perde in tentate metafore che non hanno molto senso semantico se consideriamo la natura stessa delle parti in gioco (“gli opposti completano due parti anonime”: in teoria, gli opposti si annullano).
La sufficienza è raggiunta per l’impegno. Un disco che mostra la maturità di un gruppo che lascia poco al caso. E questo non è poi del tutto sempre positivo, a volte uscire dagli schemi non farebbe male.
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La recensione Gli Opposti Si Attraggono di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-01-26 23:30:00
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