Si intuisce del gusto nella scelta delle atmosfere e nel provare a fare tanto con poco. Bene così, per ora. Teniamoli d'occhio.
La due tracce si basano su uno schema simile: una melodia sognante su cui si incastra un beat abbastanza complicato e mutante, a dialogare con field recording, synt bass, voci al contrario e altri piccoli dettagli. Entrambe si interrompono a metà della loro durata, lasciano la musica da sola ad un passo dallo svanire, e poi ripartono senza creare un vero e proprio crescendo; rimanendo sempre in questo mood lento, costante e vagamente ipnotico. Più sottile e nu-soul “Astor”, più robusta e vagamente grime "Owls".
Non si intravede ancora un immaginario sonoro veramente riconoscibile e personale, e la struttura delle canzoni pare ancora work in progress, ma si intuisce del gusto nella scelta delle atmosfere e nel provare a fare tanto con poco. Bene così, per ora. Teniamoli d'occhio.
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La recensione Astor/Owls EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-03-03 00:00:00
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