Alex Campedelli e Lorenzo Sportiello Index Zero OST 2014 - Strumentale

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La post-apocalittica colonna sonora dell’altrettanto post-apocalittico lungometraggio fantascientifico “Index Zero” di Lorenzo Sportiello.

“Index Zero” è un film di fantascienza low-budget – tutto italiano – ambientato nel 2035 all’interno dei fantomatici USE (Stati Uniti D’Europa) dove vigono spietatissime regole civili di “sostenibilità”: chi non rientra in tali parametri è fuori! Se volete, una sorta di talent post-atomico dove ne va della sopravvivenza dei partecipanti oppure, più realisticamente, una (neanche tanto) futuristica proiezione dell’attuale e tragico presente geo-politico martoriato da una miriade di conflitti migrazionali.
Un lungometraggio, questo diretto dal giovane film-maker pugliese Lorenzo Sportiello, che, nonostante la sua travagliatissima gestazione, è riuscito ugualmente a raggiungere il proprio traguardo, peraltro con rispettabilissimi risultati. Quindi “Chapeau!”, anche solo per questo.

Il distopico futuro, per nulla rassicurante, della narrazione cinematografica non poteva che riversarsi nella sua colonna sonora a trazione synth-analogica – curata dallo stesso Sportiello con l’ausilio di Alex Campedelli – all’uopo provvidenzialmente strutturata su partiture elettro-cosmiche di scuola tedesca (su tutti Tangerine Dream e Cluster – “Sunrise”, “Rolling”), panoramiche post-apocalittiche à-la John Carpenter (“Hope”, “Emotion”) e dilatazioni ambientali figlie del Brian Eno più contemplativo (“Amen”, “Air”, “Piano”), fino a riverberare certe visioni rumoristiche del preistorico Battiato (“Niviru”, “Josefo Joba”).
Dunque, un commento sonoro modernamente retrò, quello che accompagna gli stati d’animo dei due protagonisti (Kurt e Eve), dove i frangenti meno plumbei vengono relegati, non a caso, proprio nelle conclusive “White eyes” ed “Ending”, le quali, all’interno del loro ambient velatamente speranzoso, sembrano davvero racchiudere la sacrosanta verità che, alla fine, “Una società non è definita da ciò che crea ma da quello che si rifiuta di distruggere”.

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La recensione Index Zero OST di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-01-31 09:00:00

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