Sono cinque i brani raccolti nell’ep di Julio D (nome d’arte per Giuliano Di Paolo, produttore milanese) dal titolo "Outsider".
"Outsider" è, per antonomasia, il termine con il quale ci si riferisce al cavallo non dato vincente ma che riesce a strabiliare.
Leggendo il genere di appartenenza (soul, R&B, pop), ci si crea aspettative, anche sugli artisti di riferimento (R Kelly, James Brown, o un più moderno Mario Biondi e relativi suoni ricchi di ottoni e bassi suadenti). Purtroppo, in questo caso, le cinque tracce tradiscono le attese.
Partiamo con la prima: "Courage & Faith" è un brano dance. Idem per “We rule the game”.
Sui testi Julio D usa due pesi e due misure: lavora di sottrazione per i testi in inglese che risultano quasi elementari (“Courage & Faith”, “We rule the game”, “Personal Legend”), mentre infarcisce i versi, che diventano fin troppo compressi e ricchi di orpelli nei brani in italiano. Ne sono prova evidente “Niente di più” e “Non possono le parole”, in cui spiccano accostamenti poco convincenti, come “mi dai oro bianco e catrame”.
Il disco si chiude con “Personal Legend”, 2.26 minuti di melassa che vorrebbero strizzare l’occhio a John Legend ma che spinge a spegnere il lettore. Per essere soul, non basta dire “Halleluja” e strozzare la voce.
Aggirare gli ostacoli? “Maybe someday”, canta Julio D… Forse un giorno… forse.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.