Sono passati 12 anni da quando Marian Trapassi esordì sulla scena con un disco che stuzzicò non poco l'attenzione del sottoscritto; piacque molto, all'epoca, la naturalezza con cui la cantautrice si approcciava alla materia, nonostante la produzione artistica di Simone Chivilò avesse calcato un po' troppo la mano.
Peccati di gioventù sostanzialmente, che comunque non inficiavano il risultato finale di "Sogno verde". Oggi la ritrovo con questo “Bellavita (L'arancia e altri viaggi)”, preceduto nel frattempo da altri 2 album (l'omonimo del 2004 e “Vi chiamerò per nome” del 2008) e una raccolta di canzoni riarrangiate in versione unplugged (“Miracoli in 4 minuti ”). Tutte uscite che ho puntualmente mancato per vari motivi, quindi per questo nuovo disco la curiosità era tanta.
Senza altri giri di parole," Bellavita - L'arancia e altri viaggi" si dimostra quasi subito per quello che è: 10 tracce che conquistano a poco poco lo spazio e il tempo che spetta loro. Sarà per il contributo parziale in fase di produzione di Paolo Iafelice (coadiuvato dal già citato Simone Chivilò), sarà per l'esperienza di vita di Marian durante il suo soggiorno in Spagna, che si tratti di ballate ("L'arancia", "A casa"), di swing dalle sfumature easy ("Giovanni", "Barfly") o anche di canzoni decisamente più elaborate negli arrangiamenti e nella struttura ("Finimondo"), la cantautrice palermitana mette in fila colleghi/e ben più blasonati/e senza ricorrere a chissà quali espedienti ma affidandosi semplicemente alla musica.
In definitiva possiamo tranquillamente affermare che la Trapassi, arrivata al quarto album, abbia ampiamente varcato la soglia dello status di promessa. Adesso la collocazione più consona è che venga considerata fra le artiste che sanno regalarci solo certezze - magari un pizzico di riconoscimento in più nei suoi confronti da parte di pubblico e critica specializzata.
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