La copertina naif, con un flusso di radici che si snodano dall'albero maestro, avvolgendo senza distinzioni di sorta tutti gli astanti, restituisce bene il clima (anni '90) e le intenzioni (affettive) di questo primo disco ufficiale di Mad Soul Legacy. La crew è nata e cresciuta a Milano, e negli anni ha sfornato release interessanti sotto l'egida dei suoi singoli componenti (valga su tutte la collaborazione con Esa per un ep della collana Capitan Futuro) e partecipato collateralmente a quel progetto geniale che è stato Mani Pulite.
Adesso "People.Love.Roots" arriva a tracciare una linea, abbastanza netta, tra un passato in solitaria ed un futuro in camera doppia con aggiunta. Jangy Leeon, Roksico e Lukiddu, i tre mc della crew, si spalleggiano a colpi di rime, col primo a recitare la parte del leone e gli altri due bravi e precisi, ma colpevoli di qualche passaggio a vuoto. Non c'è un trait d'union tra i pezzi, anche se "mi alleno tra le insidie / giro armato in 'sta foresta" e "vite che si aggiungono a stesse mete rincorse", sembrano i versi sintomatici di un certo tipo di strada che i nostri continuano con orgoglio e affanno a percorrere. Old school appunto, tanto nei suoni, con un Wego FTS a cui riesce molto bene dare ai beat calore e dolcezza necessari (il sample de "Il settimo sigillo" è la perla), quanto nell'approccio. Un'onestà che paga, soprattutto in un paio di pezzi ("Tripping", "Squadra Recupero" e "Cenere e Vita" le mie preferite).
E "People.Love.Roots" serve proprio a questo, mostrare le skills del trio, e garantire contemporaneamente un marchio dop alla loro provenienza, da sfruttare come base di lancio per le prossime esperienze.
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