Una collaborazione nata sotto il segno della curiosità, della creatività e della contaminazione
Della vita, della morte... mancherebbe “dell'amore”, ma non lo dico per fare delle facili citazioni: perché è così, quest'album parla di cose grosse e quindi, seppur in modo poco canonico e non preponderante, anche di amore.
Quello che ci offrono Max Zanotti e Dj Myke, comunque, è soprattutto un ritratto crudo e realistico della nostra società fondata sugli spot, sulla tv spazzatura e sulla morte (o qualcosa che le è molto simile) delle illusioni, dei valori e del pensiero.
Ma, a dispetto di ciò che si potrebbe pensare date queste premesse, il disco non ha un tono predicatorio, e la “pesantezza” degli argomenti trattati non si traduce in pesantezza all'ascolto, anzi.
Oltre ai testi scritti con penna esperta ed elegante, il punto di forza del connubio Zanotti-Myke è la capacità di sposare un livello qualitativo molto alto a un'immediatezza che, se fossimo in un paese o in un momento storico decenti, li porterebbe tranquillamente in radio e in classifica. Poi magari ci arriveranno e io sarò ben contenta di riguadagnare un po' di ottimismo. Nel frattempo, potrei far ascoltare queste canzoni a certe persone che mugugnano perché “i giovani d'oggi ascoltano l'hip-hop e l'hip-hop fa schifo” basando il giudizio sulla convinzione che hip-hop significhi Moreno ed Emis Killa: glielo farei ascoltare, anche se non è propriamente un “disco hip-hop”, perché ne contiene soprattutto lo spirito, dentro un misurato amalgama di techno, drum'n'bass, dub, jungle, trip-hop, r'n'b, una contaminazione ipnotica e coinvolgente alla maniera dei migliori Casino Royale.
“Chissà chi ha creato la creatività” rappa Rancore, ospite in “Geniocidio”: la risposta ovviamente non la conosce nessuno, però chiunque sia stato sicuramente avrà avuto in testa, fra le altre, le parole “curiosità”, “incontri”, ed “esperimenti”, e qui non manca niente di tutto ciò (solo un appunto: la cover di “Beautiful” di Christina Aguilera. Non per snobismo, ma non era proprio necessaria, e c'entra molto poco).
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La recensione Della Vita Della Morte di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-12-22 09:00:00
COMMENTI (8)
Al di la delle sensazioni soggettive che il disco provoca,positive o negative(il mio caso) che siano, io lo trovo "oggettivamente" poco riuscito: Frammentario, mai a fuoco nelle diverse direzioni stilistiche e poco convinto persino nell'apporto vocale. Inoltre, musicalmente suona decisamente anni 90, ma come se fossimo ancora nei 90.Probabilmente quelli che per me sono difetti, per altri sono pregi e sta nell' oggettiva soggettività della musica: a me arriva in un modo, ad altri in un altro.
Evviva!!!
Con tutto rispetto credo che ogni Artista/musicista segua il suo percorso, già sentito o meno, ha senso per sé prima degli altri...non per forza di cosa deve essere più profondo o maturo del passato, anzi a volte può seguire il processo contrario, l'importante è la coerenza interna. A mio modesto parere, i testi dei brani qui lo sono, magari può non piacere lo stile musicale...
Nessuno chiede che zanotti cambi o "sconvolga" il corso della musica, ma che quella che faccia abbia quantomeno un senso. Non si deve inventare un genere per essere credibili, e , per il mio modestissimo parere,in questo progetto,Zanotti e dj myke non lo sono. Io non parlo di zanotti e basta, ma di questo progetto musicale di cui lui fa parte.
La differenza tra me e te è proprio che per te, questo è un bel disco, e per me no.Poi, che per qualcuno questo disco non sembri un disconrtinuo riferimento a qualcosa che qualcuno ha gia fatto meglio lo trovo sorprendente. Il mio desiderio sarebbe quello di sentire da Zanotti(come da chiunque faccia musica) qualcosa di ispirato,che in questo album non ho trovato.Si fa ascoltare?si. Si dimentica dopo un secondo che è finito?Si.
Se per voi è sufficente, bene.A me sembra un po pochino, tutto qui.
è evidente che partiamo proprio da presupposti diversi. Qualcuno ha parlato di "formula miracolosa"? Io no, e sinceramente non ho mai interloquito né con Zanotti nécon dj myke ma ho l'impressione che il loro intento non fosse quello di sconvolgere la storia della musica di tutti i tempi e tutti i luoghi o di inventare un nuovo genere, ma quello di fare un bel disco, e per quanto mi riguarda l'hanno fatto.
1- Se Zanotti fa musica tanto per farla allora va benissimo cosi; Se , al contrario, è uscito dai deasonika per fare altro,questo dovrebbe essere all'altezza di quanto fatto precedentemente perchè, altrimenti sentirsi dire "eri molto meglio quando eri con i deasonika" è il minimo che ti puoi sentire dire.E io lo dico. Inoltre, la tua formula miracolosa è gia stata inventata e applicata molto meglio da altri, e il minimo che puoi sentirti dire è che sei una copia degli unkle(gruppo peraltro trascurabilissimo).E io lo dico.
2- Il fatto che una cosa sia gia stata fatta, quantomeno dovrebbe obbligarti a cercare di farlo meglio.Ora, se per te questo album è meglio o paragonabile ad un un "psyence fiction" qualsiasi, allora capisco che le tue recensioni sono fatte sul sentimento,l'impressione che, in quel momento, tu provi.Andrebbe bene se tu non la chiamassi recensione ma impressioni personali. Al contrario, il tuo compito sarebbe quello di essere il piu possibile oggettiva, e, magari, approfondita.
Ma forse, recensisci per sfuggire alla noia.ciao
Conosco gli Unkle e anche i Deasonika, grazie.
1- se Zanotti avesse voluto fare un disco dei Deasonika, avrebbe fatto un disco coi Deasonika. Questo è un'altra cosa, e come un'altra cosa va ascoltato.
2- gli Unkle l'hanno già fatto, quindi? L'hanno fatto anche altri se è per questo. Smettiamo di fare tutto perché qualcuno l'ha fatto prima? Mi sembra un discorso talmente sterile, trito e inutile che mi sto annoiando da sola, quindi smetto, ciao.
Se avessi letto la recensione prima di ascoltare l'album mi sarei davvero eccitato all'idea di premere play.Purtroppo, la realtà è un altra e basta ascoltare il disco per rendersene conto.
Come ho gia detto , di una copia sbiadita degli unkle(probabilmente il recensore non sa nemmeno chi siano) proprio non ve n'era bisogno.Ma si sa, in Italia si arriva sempre decenni dopo e ci sarà pure un motivo.Non voglio accanirmi con Zanotti e dj myke che apprezzo molto, ma proprio in virtu di ciò, questo disco mi fa proprio incazzare.Leggere poi una sviolinata di recensione che sembra venuta giu dalla luna(che non è,purtoppo il bellissimo pezzo dei Deasonika)peggiora la situazione.Si sa, i gusti son gusti, ma ho visto snobbare album di livello ben piu alto e il sospetto che acuni siano piu amici di altri mi viene.Un consiglio a tutti: prima di ascoltare questo album, ascoltatevi "Piccoli dettagli al buio" e " Deasonika" dei Deasonika appunto(vale anche per l'autrice della recensione).Poi mi sapete dire
disco ispirato ! pollice su !!!
Ps: mettere qualche info in più ?
link su dove comprarlo, in che formato esce dove e' stato prodotto etc no?!
cazz se non aiutate voi a comprare i dischi chi lo deve fare? daje