Certe volte la luce, davvero, non serve. Non occorre aprire porte o aprirsi all’esterno, basta piegarsi su stessi e lasciare che la musica si insinui tra le fenditure nitide del nostro corpo, tra i pensieri della domenica che, si sa, si muovono sempre più lentamente, tra le corse e la fretta e le idee che sfuggono se non prendi appunti. Con questo ep è necessario spogliarsi per un momento della abituale rapidità nel fare le cose, bisogna fermarsi e fare un fiducioso salto nel buio di trip hop elegante, di loop carezzevoli, di ambient sofisticata e non immune a slanci in pista, senza perdere mai il glamour da raffinata elettronica da ascolto.
Le tessiture ipnotiche dominate dai bassi permettono di abbandonarsi a certi sogni, non perfetti ma inusuali, ricercati, di quelli che al risveglio lasciano il dubbio se sia stato meglio interromperli o no: “No Matter” il brano migliore, che gioca tra gli effetti con un beat irresistibile e punte di innesti melodici, e nel complesso un lavoro davvero ben fatto, dove le macchine seducono e la luce entra di taglio da fessure distanti, quel tanto che basta per vedere le ombre fondersi mentre scorrono tutt’intorno profondità sintetiche.
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