Se il Piccolo principe sulla luna avesse avuto una band, avrebbe composto questo album
Il rock psichedelico si potrebbe suddividere in due grossi tronconi. Uno è quello della psichedelia acida e dissonante, l’altro si declina su un sound più dolce, levigato, meno ostico all’ascolto. I Kids with the crown si situano decisamente in questo ultimo ambito.
Se la prima omonima traccia vira su uno space rock che guarda al passato, la successiva "Be as One" mescola chitarre gaze ad un cantato placido e delicato. Ascoltare questa band è un piacere, non c’è stress , non c’è bisogno di distruggere gli ampli. La sensazione è di venire cullati in assenza di gravità dentro un navicella in viaggio nella via lattea.
Una navicella che non ha bisogno di arrivare, lo scopo è il viaggio in se stesso. La direzione musicale è chiara e soprattutto i Kids riescono nell’impresa di mantenere una forte impronta unitaria nello stile senza essere mai ripetitivi. I singoli strumenti sono uno al servizio dell’altro, tutto è ben dosato e calibrato per raggiungere un risultato d’insieme e non per far risaltare le doti tecniche che comunque emergono indiscutibilmente.
"The Drop" è introdotta dal riff più catchy del lotto, ne consegue un brano insolitamente mainstream per lo standard della band. La conclusiva "Sam" si muove su una scheletrica linea di pianoforte ed una linea vocale perfettamente efficaci, i versi "nothing’s lost / nothing wasted" concludono splendidamente la prova.
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La recensione Nothing is Lost di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-12-16 00:00:00
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